La domanda che molti titolari di piccole o medie attività si pongono è: perché devo avere google my business, perché è importante? A cosa serve?
Allora pongo io una domanda: quando un utente e potenziale cliente cerca un ristorante in zona, qual è la prima cosa che fa?
Come potrai immaginare:
Cerca su Google.
Se ho bisogno di rifare le tende a casa mia, cosa faccio? Prova ad indovinare:
Cerco su Google il fornitore piú vicino
Se il mio amico Paolo ha bisogno di un idraulico? A meno che non ne abbia già uno di fiducia…. Cerca su Google
Questi sono solo alcuni esempi, ma parliamo di numeri e di ricerche:
Secondo il“Google Think Study on Local”
4 utenti su 5 effettuano ricerche su Google allo scopo di trovare informazioni sui business a loro vicini.
Il 50% dei consumatori che hanno effettuato una ricerca geolocalizzata sul proprio smartphone ha visitato un punto vendita nell’arco dello stesso giorno e il 34% di chi ha effettuato lo stesso tipo di ricerca su computer o tablet ha avuto lo stesso tipo di comportamento.
Inoltre, come detto, le ricerche locali sono connotate da una più forte propensione all’acquisto: il 18% delle ricerche
geolocalizzate su smartphone ha condotto a un acquisto entro un giorno dal momento della ricerca.
Per le ricerche non geolocalizzate, questa percentuale si riduce al 7%.
Google My business è uno strumento che ci consente di gestire la presenza della nostra attività nei risultati di ricerca google e di essere presenti su google maps.
Uno strumento molto potente di Google my business sono le recensioni, tramite le quali si può instaurare un dialogo con gli utenti che hanno visitato la nostra attività.
Nel processo decisionale, l’utente sarà portato a visitare l’attività con più recensioni positive.
Inoltre monitorare le recensioni ci offre l’opportunità di una ricerca di mercato a costo zero.
Cosa intendo
Attraverso le recensioni siamo in grado di scoprire cosa funziona della nostra attività e cosa va migliorato, e al giorno d’oggi, chi scopre come trarre insegnamento dalle opinioni degli utenti possiede un grande vantaggio competitivo.
Ma non è tutto: le recensioni non giocano solo un ruolo importante nel processo decisionale degli utenti, rappresentano anche un importante fattore di ranking per Google.
Cosa succede allora se io ho già un sito on line, o delle landing pages che sto già ottimizzando in ottica SEO?
Perfetto!
Per ottenere maggiore visibilità sui motori di ricerca, non basta che il proprio sito sia visibile, ma occorre dare visibilità alle proprie sedi sul territorio, per offrire agli utenti che effettuano
ricerche locali le informazioni che stanno cercando e trainare quindi le conversioni da visitatori a clienti. Questa viene chiamata LOCAL SEO.
La Local SEO ha molti punti in comune con la SEO tradizionale: l’obiettivo della Local Search Engine Optimization è quello di posizionare il proprio sito web tra i primi risultati di ricerca per le query che includono una località (ad esempio Milano) o che hanno un intento di ricerca local.
Sono ancora molte le directory consultate dagli utenti per trovare informazioni sui business locali a cui rivolgersi.
Google My Business, in effetti, può essere considerata la più importante tra queste directory ma sul web ne sono presenti molte altre meno consultate (Pagine Gialle e Yelp per esempio).
Un corretto approccio alla Local SEO non può prescindere dalla cura della propria presenza su Google My Business.
Dati da tenere in considerazione:
1. Ogni mese, un miliardo e mezzo di persone visita un punto vendita o un business locale che ha cercato su Google.
2. Il traffico da mobile sta crescendo in modo esponenziale e gran parte delle ricerche effettuate da smartphone ha un intento local, al punto che il 30% delle ricerche contiene un riferimento alla località.
3. Il 76% delle ricerche local effettuate da mobile conducono ad una visita al punto vendita e che – dato ancora più importante –
4. Il 28% di quelle ricerche conduca a un acquisto in store.
Concludendo:
Cosa aspetti? Se non hai ancora creato il tuo profilo Google my business questo è il momento di farlo.
A cura di: Antonella Sasso
